Il patriarca maronita, Mar Bechara Boutros Al-Rahi, nel suo sermone domenicale, ha affermato che:
Il Patriarca ha evidenziato nel sermone che “la politica è l’arte di servire il bene comune, e quindi il valore dei governanti sta nel salvare la società, essendo loro incaricati di gestirla, non di affogarla con crisi inventate. Il criterio della saggezza è nel dialogo e nell’accordo, non nella divergenza e nell’approfondimento del disaccordo” e ha osservato che “a meno che i funzionari non si attengano a queste regole, esporranno il paese a un collasso maggiore. Lo stato libanese, che è stata la nazione di maggior successo in Medio Oriente e nel mondo arabo, non ha bisogno di mediazione, sforzi e pressioni per formare un governo, ma piuttosto buona volontà nazionale e senso di responsabilità, e rispetto per la costituzione.
Il patriarca si è rivolto a loro dicendo: “Funzionari, il governo non è vostro, ma per il popolo. I ministeri non sono per voi, ma per le persone. Il giudizio non è per voi, ma per le persone. Le istituzioni non sono per voi, ma per le persone”.
Ha continuato poi dicendo che “La pratica politica conferma che il Libano, non uscira mai dal suo stato di crisi attuale senza una conferenza internazionale che dichiari la sua neutralità.
Ha aggiunto:” questo è l’obiettivo di coloro che impediscono la formazione del governo e la ricostruzione dello Stato “.
Ha aggiunto: “Contestiamo chi impedisce la formazione del governo e la libertà di tenere elezioni parlamentari e presidenziali, l’attuazione della costituzione, distorce il concetto di patto nazionale, chi interrompe il sistema democratico e impedisce che venga stabilita la sovranità dello stato attraverso il suo esercito. Contesiamo chi impedisce di riportare i siriani sfollati nel loro paese e risolvere la questione dei rifugiati palestinesi sul suolo libanese “, sottolineando poi che” la maggior parte di questi ultimi richiedono assistenza internazionale perché la loro fonte e il loro riferimento non sono libanesi, ma piuttosto questo problema ci è arrivato a seguito di conflitti arabi, regionali e internazionali che hanno sfruttato le nostre assurde divisioni.
Al-Rahi ha ringraziato i leader del Regno dell’Arabia Saudita per aver nuovamente consentito ai camion libanesi di entrare nelle loro terre, sperando che riconsiderino anche la decisione di vietare l’importazione dei prodotti agricoli, viste le ripercussioni negative sul popolo libanese in particolare.
Ha aggiunto: Dopo parecchia insistenza da parte nostra, lo stato libanese ha iniziato a irrompere nelle tane dei contrabbandieri e trafficanti di droga considerando che “è dovere dello Stato combattere seriamente l’epidemia sanitaria e sociale ed estendere la sua autorità sulle piazze e sulle regioni dove le milizie armate proteggono la coltivazione, lo spaccio e il traffico di droghe.